È davvero pensabile per una Nazione, oggi, fare affidamento ad un sistema energetico 100%rinnovabile che ha un basso impatto ambientale? Un tempo, le centrali elettriche a carbone erano la colonna portante su cui molti Paesi del mondo hanno basato la propria prosperità economica, dando il via a spettacolari progressi civili mai visti prima. Alimentavano l’industria, il commercio e la società, producendo veri e propri ecosistemi economici che davano frutti anche al di fuori degli impianti stessi.
Fino a che poi l’ambiente ci ha presentato il conto, ed era salato. Forte inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua e nel frattempo i gas serra cominciavano a stabilirsi nell’atmosfera. D’altro canto, i progressi nel settore del gas naturale hanno fatto sì che l’impiego di tale combustibile si rivelasse una scelta economica più lungimirante in confronto quella associata al carbone. La presa di coscienza riguardo queste proprietà ha eroso la competitività del carbone.
Impatto ambientale: lo sviluppo delle energie rinnovabili
Negli ultimi decenni, la domanda di energie rinnovabili sta crescendo. Di conseguenza, le centrali elettriche a carbone stanno via via chiudendo i battenti un po’ in tutto il mondo, ma non senza conseguenze per l’economia e la società.
Mentre ci muoviamo a tutta velocità verso un futuro a zero emissioni di gas serra, dobbiamo essere pronti ad abbandonare il vecchio per il nuovo. Alcune centrali a carbone cesseranno la loro operatività anche prima del 2025, ma alcuni enti locali non sono d’accordo alla ri-conversione in centrali a gas. Questo fatto sembrerebbe poter rallentare tutto.
Tuttavia, Legambiente, attraverso un dossier da presentare al governo, lancia un messaggio forte e chiaro: non è necessario creare nuove centrali a gas per ricoprire il fabbisogno energetico della nazione. In alternativa alla costruzione di nuovi impianti, potrebbe bastare un incremento delle ore di operatività delle centrali a gas. Facendo uno switch da 3.261 a 4.000 ore medie annue. Secondo Legambiente serve dare l’addio definitivo al carbone, ma senza per questo motivo edificare dei nuovi impianti a gas. Ciò di cui ha bisogno il Paese è un sistema energetico rinnovabile più semplice e accessibile, capace di sfruttare con intelligenza i dispositivi di accumulo.